Ci sono una serie di aspetti della nostra vita che, insieme alle caratteristiche di personalità, ci permettono di mantenere un’identità stabile, di avere cioè un’idea su chi siamo nel mondo. Alcuni di questi aspetti sono quelli che citiamo quando ci presentiamo a una persona nuova: l’etnia e le origini, la professione, la situazione sentimentale, i componenti della famiglia, il luogo dove viviamo etc.
Quando avvengono dei cambiamenti in una di queste circostanze, ad es. per un trasferimento, la perdita del lavoro, la fine di una relazione sentimentale, la perdita di un componente della famiglia etc., modifichiamo la rappresentazione di noi stessi, integrando il cambiamento nella nostra storia di vita, per cui continuiamo a riconoscere noi stessi anche nella nuova situazione che si è venuta a creare.
In alcuni casi però, l’adattamento può essere particolarmente difficile, specie se il cambiamento di vita è stato improvviso e inaspettato, o se minaccia degli aspetti fondamentali della propria identità personale. Allora alcune persone possono non riuscire a immaginarsi nelle nuove circostanze, e non vedono la possibilità per poter continuare ad essere chi sono, con una frattura nella propria storia. Il futuro suscita una serie di emozioni negative, tra cui paura, rabbia, sconforto, rassegnazione e impotenza; così, alcuni possono vivere in una sorta di sospensione dal presente, intrappolati dal passato che non tornerà. In termini clinici si parla di un “disturbo dell’adattamento”, che spesso si accompagna a sintomi di tipo ansioso o depressivo.
La sensazione di standby può essere molto dolorosa e protrarsi a lungo, perciò è importante contattare uno psicoterapeuta il prima possibile. Il percorso aiuterà a ritrovare quelle parti di sé che sono rimaste stabili, e, grazie a quelle sarà possibile ritrovare continuità e coerenza nella propria storia personale, integrando anche le nuove circostanze.