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Ci sono pensieri che sembrano non volerci lasciare e che ci allontanano dal vivere appieno il momento presente: magari si tratta di dubbi esistenziali, o ripensamenti sui nostri comportamenti, decisioni da prendere, oppure tornano a ripresentarsi immagini su eventi passati o futuri; al tempo stesso cerchiamo di evitare questi pensieri ma sentiamo il bisogno di ruminarci sopra. Quando questo accade, si tratta di pensieri "ossessivi", che non sono altro che una forma mentale d'ansia, che rappresenta il bisogno di controllo sugli eventi.

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Spesso accade che chi ha pensieri ossessivi compia anche delle azioni che diano l'illusione di avere il controllo: si controlla più volte di aver chiuso la porta o la macchina (ripetizioni), si legge e rilegge una mail per essere certi di spedirla senza errori, o si pulisce fino a uccidere anche l'ultimo batterio (perfezionismo), si ripetono alcune operazioni mentali o si mette la sveglia solo su certi numeri (superstizione). Sono comportamenti "compulsivi" e anch’essi, rappresentano la necessità di controllare gli eventi e le conseguenze potenzialmente negative delle nostre azioni.

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Se sono presenti sia i pensieri ossessivi che i comportamenti compulsivi, è possibile che si soffra di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), che spesso è associato a una difficoltà personale nell’accettare le proprie imperfezioni, i propri errori, le emozioni negative e come le manifestiamo.

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Ossessioni e compulsioni sono sintomi d’ansia e andrebbero trattati come tali. Ma chi ne soffre spesso si vergogna a parlarne, temendo di avere una qualche forma di malattia mentale grave. Perciò, se ti dovesse capitare di avere pensieri che continuano a ripresentarsi, se dovessi sentire il bisogno di rimuginare a lungo su questi pensieri, o se ti dovessi accorgere di essere esageratamente igienico, prudente o perfezionista nel tuo lavoro, indica che qualcosa nella tua vita ti fa (o ti ha fatto) sentire vulnerabile. Nulla che con l’aiuto di uno psicoterapeuta non si possa risolvere, o perlomeno mitigare. 

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