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La depressione si insinua silenziosamente nella vita di tutti i giorni, iniziando con l’essere giù di tono, con dei pensieri negativi, la pigrizia, la tendenza a restare a casa e a non incontrare persone, a mangiare troppo o troppo poco e con la difficoltà a concentrarsi. Si tratta di una reazione molto comune per alcuni eventi di vita, come la perdita di una persona casa, la fine di una relazione, la perdita del lavoro o di alcune opportunità di carriera, o fallimenti importanti; in tutti questi casi è necessario del tempo per elaborare quanto accaduto e adattarsi alla nuova normalità.

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Tuttavia, in alcune circostanze questa reazione depressiva non sembra svanire dopo qualche giorno e anzi, alcune persone possono iniziare a sentirsi fin troppo a proprio agio nella passività e nell’isolamento; le emozioni negative alimentano i pensieri negativi e viceversa, con il rischio di entrare in una spirale che scende sempre più in basso. Col passare delle settimane, la rete sociale e le relazioni si impoveriscono e chiedere aiuto diventa sempre più difficile, se non ritenuto inutile. Invece, qualcuno può cercare conforto e distrazione nel cibo spazzatura, nell’alcol, nelle droghe, nelle serie tv e nei videogiochi, mentre si diventa sempre meno produttivi e attenti al lavoro o a scuola. È il momento di chiamare uno psicologo.

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Infatti, poiché la depressione è un disturbo così insidioso, va affrontata per tempo. Uno psicoterapeuta è la persona giusta con cui parlarne, che non giudicherà, ma anzi ti accompagnerà attraverso il tuo dolore senza paura. Il primo importantissimo passo è proprio essere consapevoli della propria sofferenza e del bisogno di aiuto; un terapeuta ti supporterà nell’elaborare il tuo dolore, in modo da ritrovare la forza di uscire dal bozzolo e tornare alla vita.

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